Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
la zecca di reggio emilia | 179 |
A causa dell’invasione di monete cattive e false che avevano trovato modo di entrare in gran numero in circolazione, a scapito del commercio, gli Anziani nella seduta del 27 dicembre 1312, prendevano queste deliberazioni per porre argine all’inconveniente: che fosse riconosciuta per buona soltanto l’antica moneta cioè i bolognini, i reggiani e i modenesi grossi e piccoli; che le locazioni di tutti i dazii e le condanne pecuniarie s’intendessero eseguite con quella; che si potesse spendere il grosso veneziano del doge per venti bolognini o reggiani piccoli, il tornese di giusto peso per trent’otto, il carentano per tredici e mezzo, il tiralino crociato per dodici e il fiorino e le altre monete d’oro per quello che varrebbero a bolognini e a reggiani; che a cominciare dal 20 del prossimo giugno in avanti tutte le altre monete, oltre le sopradette, fossero soppresse dal corso della città e distretto di Reggio; che i cambiatori e i mercanti, fino al 20 giugno non potessero vendere o spendere il bolognino, il reggiano o il modenese per più di dieciasette mezzani e il veneto del doge per ventotto mezzani; che tutti quelli che dovessero ricevere qualche somma di denaro fino al 20 giugno, ricevessero in pagamento il bolognino, il grosso reggiano e bolognese per diciasette mezzani, il tornese per cinquantaquattro mezzani e il carentano per dicianove; finalmente che la antica moneta di Reggiani grossi e piccoli si dovesse fabbricare in Reggio, alla lega dei bolognini reggiani e modenesi secondo l’impronta della città di Reggio, e ciò dal mese di gennaio del prossimo anno 13131.
Documenti abbondanti si hanno sulla battitura
- ↑ V. Archivio di Stato di Reggio Emilia. Sezione Comunale. — Provvigioni dei Difensori.