Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
topografia e numismatica dell'antica imera | 15 |
senza significato, di un vocabolo del dialetto di quel popolo ivi stanziato prima che giungessero i Greci?
Riguardo al primo quesito merita di essere considerata l’opinione dell’Ugdulena1. Il dotto orientalista suppose che l’ampia pianura dove sorse la città di Imera, "tra campi fertilissimi ed in sito assai comodo da poter signoreggiare la costa settentrionale dell’isola e il mare che la divide dal continente italiano, fosse già abitata innanzi che i Greci venissero a porvi la stanza in quei tempi che i Fenici, venuti di Cartagine e fors’anco dall’Asia, abitavano intorno a tutta la Sicilia, come dice Tucidide.... „.
Egli, che scriveva in un tempo in cui la scienza numismatica non aveva ancora fatto grandi progressi, attribuiva ad Imera un gran numero di monete d’argento e rame, di diversi tipi, con leggenda fenicia, ed era quindi necessariamente indotto ad ammettere un’antichissima cultura fenicia, in quella città. Ma la sua ipotesi non è confortata da alcun riscontro negli scrittori antichi, i quali affermano concordemente il contrario. Il più autorevole fra questi, Tucidide2, narra che Euclide, Simo e Sacone partitisi di Zancle fondarono Imera, e con essi abitarono in quella città Calcidesi in gran numero e degli esuli siracusani detti Miletidi; ed altrove3μόνη ἐν τούτῳ τῷ μέρει τῆς Σικελίας Ἑλλὰς πόλις. E greca si mantenne questa città per tutto il tempo della sua breve esistenza, fedele alle istituzioni della patria comune ed antagonista fiera dei fenici, dai quali era circondata.
Un altro punto oscuro, ma che si presenta
- ↑ Gregorio Ugdulena, Sulle monete punico-sicule. Palermo, 1857. Questa monografia trovasi negli Atti dell’Accademia di Lettere e Scienze di Palermo, vol. III, 1859.
- ↑ VI, 5.
- ↑ VI, 62.