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162 | ettore gabrici |
A voler giudicare dell’arte di questo periodo dalle monete, dobbiamo dire che essa è in decadenza. Il gallo non ha più quella forma svelta che aveva acquistato sulle ultime monete del primo periodo, ma invece ha un corpo relativamente grosso e una testa piccola; le ali calano giù senz’alcun garbo, i piedi poggiano tutti e due in terra. Non diremo lo stesso pel granchio, il quale è fatto con una certa esattezza e su di un esemplare di Napoli (n. 52) è lavorato alla foggia di quelli delle monete di Agrigento.
52. — Arg., mill. 20.
- D/ — Gallo stante, a sin., in circolo di puntini.
- R/ — Granchio.
- Grammi 8,69, Napoli, (didramma). Tav. VI, n. 7.
53. – Arg., mill. 22.
- D/ — HIMERA.
- R/ — Come il precedente.
- Grammi 8,58, Monaco; gr. 8,59, M. Br. (Cat. n. 24); gr. 8,51, Vienna; gr. 8,48, Imh. Bl., Napoli (4 esemplari). Tav. VI, n. 8.
54. — Br., mill. 23.
- Come il precedente.
- Grammi 6,42, Coll. mia1.
55. – Arg., mill. 19.
- Simile al precedente, ma in mezzo al granchio vi è un piccolo circolo incuso.
- Grammi 8,53, Imh. Bl.; gr. 8,55, 8,72, M. Br. (Cat. n. 25, 26). Tav. VI, n. 9.
56. – Arg., mill. 19.
- Simile al precedente, ma sul gallo vi è I.
- Monaco (2 esemplari), Mus. Hunter. Tav. VI, n. io.
57. – Arg., mill. 19.
- AЯƎMIH. Simile al n. 53.
- Grammi 8,58, M. Br.; gr. 8,26, Vienna. Tav. VI, n. 11.
- ↑ Attorno al gallo vi è una patina verde, la quale ci fa conoscere che questa è una moneta suberata. Non si sa a che attribuire questa frode del governo; forse alle strettezze pecuniarie dopo la battaglia d’Imera.