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156 | ettore gabrici |
resi. Chi voglia intender bene tutta la monetazione di Imera deve partire dal convincimento che le sorgenti calde, conosciute non solo in tutta la Sicilia, ma anche nella Grecia e nell’Italia, furon di grande risorsa a quei cittadini, i quali col tempo si andarono formando delle leggende intorno all’origine di quelle acque, e si crearono quasi una religione propria, sviluppando i germi delle credenze primitive dei Greci riguardo al culto delle fonti. Dalle origini alla fine le monete di Imera hanno tipi che accennano esclusivamente alla religione delle Terme; ciò non parrà erroneo quando si pensi al carattere religioso delle monete greche1. L’utilità terapeutica dei bagni d’Imera dovett’essere ben presto conosciuta dai Greci di Sicilia, ove traevano d’ogni parte ammalati per averne la guarigione. Ecco perchè l’Eckhel, credendo che ivi avesse avuto sviluppo il culto di Esculapio, disse che il gallo è simbolo di quel Dio.
Ma secondo la leggenda riferitaci da Diodoro2, l’origine di quelle terme è connessa coll’arrivo di Ercole, il quale vi si potè ristorare dalle fatiche durate. In più luoghi della Grecia Ercole sta in rapporto colle acque calde; alle Termopile eranvi delle terme a lui sacre3; anzi, per testimonianza di vari scrittori antichi4, sappiamo che le acque termali erano tutte sacre ad Ercole. In queste leggende devonsi trovare gl’indizi che fanno di lui una divinità salutare. Per altro i suoi rapporti con Apollo medico e profeta sono assai evidenti. Si riferiscono alla disputa del tripode delfico: disputa che ci rivela come entrambi