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documenti visconteo-sforzeschi, ecc. 117

moneta in oro, non stano de tuore li ducati etiamdio per qualche cosa più de soldi lxxxiij et puoy per forza se vene a pervertere lordine „. [Classe: Zecca].

262. — 1469, ottobre 7, Milano. — Decreto relativo alla riduzione del prezzo di certe monete d’oro e d’argento e loro valore [Reg. Panig. F. 135 e Gridario. — Argelati, De Monetis, III, 33-34. — Zanetti, V, 101. — Bellati, Mss. — Giulini, Memorie, VI, 587].

«Considerando il nostro Ill.mo et Ex.mo Signore che li ordeni et cride facte sopra il spendere et recevere del oro et monete, et il bannire de le debile et adulterine, sono maturamente facte et con diligente consultatone de soi magistrati compilati. Et vedendo elicili non sono observati con ciucila atentione che doveriano, et che e eie lìrmissima intentione de sua Ill.ma Sig.ria se facia in tuto il dominio suo mediato et immediato per il bene comune di subditi suoi et de la camera soa per la presente crida sua Cels.ne delibera anchora far repplicare et reiterare dicti ordini et cride facte, addò che ninno per modo alchuno se possia excusare de ignorantia, et caduno intenda firmissimamente che sua Cels.ne vuole et comanda expressamente che dicti ordini et cride de monete siano inviolabilmente observati da tutti, sia chi se voglia, sotto le pene in esse cride contente senza alchuna remissione, deli quali ordini et cride facte, il tenore per più chiareza de tutti se repplicha qua sotto cioè:
«Prima circha al spendere del oro non si debba spendere ne recevere il ducato da la testa lineale et venetiano boni se non per libre quatro et soldi duy dimperiali. Il firino largho borio per libre iiij soldi j dimperiali. Il firino de camera bono per libre iiij. Il firino de reno de gran iij per libre iij sol. iij. Scuti de Savoya de gran iij per Ii^re iij sol. xij. Scuto de Franca de gran iij per libre iij sol xv et Alphonsino bono se non per libre vj sol. j dinari vj imper., sotto pena de perdere lo oro, la qual pena sia applicata per le doe parte ala camera ducale et laltra terza parte al inventore irremissibilmente.
«Circha al spendere et recevere de le monete, non si deno spendere ne recevere li grossi da Genoa tonsati; sinon ad peso, li grossi da Millano sinon per dinari xxiiij luno, li Carlini da Bollognia dal lione se non per soldi sey et dinari tre per cadauno, sotto pena di perdere la moneta et de pagare la condem-