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116 | emilio motta |
- se trova prescntialmente Vostra Sig.ria persuadendose che li ordini facti non procedono de mente sua, prendono puoy più ardire ad trasgredire. Et coìsì creschano li inconvenienti et desordini: et certamente troverà Vostra Ex.tia che observandone predicto ordine, tutte le cative monete da sè sbandirano, et presto se adapteranno le cose per forma che se trovarà del argento et se potterà battere de le monete bone, senza danno de la Cecha. La fede et devotione nostra Ill. mo Sig.re et la exigentia dela cosa, ne stringe a dire et ricordare largamente el tutto ad Vostra Celsitudine, ad cui ne recommendiamo continuamente. Dat. Mediolani die tertio Octobris mcccc l x nono».
«Signat. Vincentius». (pel Consiglio segreto ducale). |
261. — 1469, ottobre 4, Milano. — Lettera di Pietro da Trivulzio e di Franceschino da Castel San Pietro, commissarij sopra le monete, al duca di Milano circa il concedere "licentia a Zacharia da Pisa de puotere cambiare in oro le monete de le tre paghe se gli dano de presente per lo illustre Marchese de Mantua „. Parinogli intendere " li inconvenienti che seguitano per lo concedere simile licentia perchè da qui procede per una grande parte chel pretio del oro eresse, et non si può tenere ala limittatione dele cride, et che cosi sia se ne vede lexperientia manifesta che doppo le cride facte, non è dare remedio che pure non crescha loro Pt per questo vedendossi tal alteratione, et che la zecha non lavorava parse a nuy de consultare la cosa, et nuovamente li Magistri ordinari]’ et extraordinarij et nuy se siamo retrovati in Consiglio insieme cum certi merchadanti et ventillati et revoltati tuti li partiti, se è concorso per tuti in questo apparere che non sarà may possibile a tenere loro al pretio de le cride se effectualmente non se bandezano le monete forestere, et che ad alchuno non conceda de puotere cambiare monete in oro spendando più del pretio limittato; perchè oltra la transgressione che communamente se fa per tuti de spendere li testoni et ducati venetiani per soldi lxxxiij, li quali secondo lordine non valeno se non soldi lxxxij, quisti a chi se concede licentia de puotere cambiare la