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documenti visconteo-sforzeschi, ecc. 115
Vostra Sublimità, como più volte havuti cum nuoy tutti essi Magistrati, et appresso octo Citadini de più pratichi et experti in questa materia doro et monete, essendo sempre presente predicto Antonio Anguisola; et più volte ben ventillata et discussa questa materia, et novissime Imi sera: tandem per quelli intendano la cosa è dicto et ricordato, necessario essere cessato et cessare el battere de la moneta Vostra, perchè essendo da alchuno tempo in quii cressuto per tutto lo pretio del argento, non se poria più battere nè fabricare monete ala boutade usata. Et che saria necessario, volendo pur fabricare moneta, batterla più lezera et in minore bontade del usato, dal che ne seguirla questo inconuenicnti, che le monete vecchie buone, tutte sascondariano et sariano desfacte per fabricare de le nuove più debile, et dal altro cinto loro (l’oro) subito cressaria che seria evidentissimo detrimento de Vostra Sig.ria et de tutta questa patria. 11 perchè omnibus consideratis, sè concluso, tutti concorrendo in medesma sententia, sia meglio per adesso soprastare da battere moneta. Il che non è però molto inconveniente, reducendosse ad memoria, che anelli altre volte al tempo de la recolenda memoria del Ill.mo Sig.re quondam Ducha Philippo vostro avo1, per spatio de anni sey o octo continui foe sopraseduto de battere monete, pur per simile cagione. Ma ben pare expediente ad tutti, che de novo per ordine et cride publice, se debbano bandire tutte monete forestere reprobe et diminute, come che foreno bandite podio tempo passato, et non solamente in questa vostra Cita, ma per tutto ci dominio vostro et maxime nele terre de oltre Po et Novarese, dove molto abondano tale monete cative. Altra megliore via che questa non se intende, ni se saputa exeogitare ad provedere che rimanghino nel payse le- monete buone, et loro (l’oro) non augmenti ma resti sul predo et corso limitati), atteso, corno è sopradicto, laugmento del precio del argento. Ricordese preterea, sarà necessario Vostra Ex.tia facia che suoy de Casa siano li primi observatori de questo ordine: et non se tolleri che neli luochi, dove se ritrova Vostra Sig.ria se spenda, nò receva contra le cride et ordini le monete, corno se fece publice questo inverno passato ad Vigevano, et doppo ubique; perchè da questo nasce et procede la corruptella et abusione, et se dà materia et exempio ad altri de fare el simile; qualli vedendo la corruptella nascere et tolerarse ne li luochi doue
  1. S’intende Filippo Maria Visconti, morto nell’agosto 1447.