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92 | a. f. marchisio |
zione. A complemento dunque dell’accennato lavoro, io descriverò qui in seguito queste 27 monete, alle quali ne aggiungerò un’altra, che non possiedo io stesso, ma della quale conosco l’esistenza. Farò quindi seguire uno specchio generale o prospetto di tutte le monete pontificie emesse dalle due zecche di Roma e di Bologna1, per la prima, dal dì dell’incoronazione di Pio IX all’entrata in Roma delle truppe italiane, (21 Giugno 1846-20 Settembre 1870); per la seconda, dalla stessa data dell’incoronazione al Giugno del 1859, epoca in cui cessò in Bologna la coniazione delle monete pontificie.
Da tal prospetto, che devo precipuamente alla deferenza del Ministero delle Finanze e alla insigne cortesia dell’On. Luzzatti ex-Ministro del Tesoro, si potrà non soltanto avere un concetto esatto e preciso del quantitativo di monetazione emessa sotto Pio IX, il che per un numismatico è forse il meno; ma ancora una guida per la raccolta delle monete di quel Papa, e, ciò che più monta, una norma eccellente per determinare, anche in avvenire, il grado di rarità di qualunque moneta di quel Pontefice, e quindi la maggiore o minore facilità di rinvenirla. — In ogni modo confido che questi pochi materiali, diligentemente riuniti, potranno tornare utili a chi per avventura s’accingesse in avvenire a compilare una completa monografia delle monete di Pio IX.
Ecco ora la descrizione delle suaccennate monete mancanti alla descrizione del Vitalini:
- ↑ In questo specchio non sono comprese le cinque monete, riportate anche in apposita tavola del Vitalini, monete di una straordinaria rarità, poiché non furono che semplici prove di zecca, e queste pure coniate in numero estremamente limitato. Come ebbe ad informarmene il Marchese Senatore F. Marignoli, (che ne ebbe quattro su cinque dal Cav. Vitalini), queste monete furono coniate come saggio per la riforma del tipo monetario nella circostanza della occupazione italiana degli Stati Porftifici, e non ebbero corso, non avendo corrisposto allo scopo. Delle quattro o cinque prove di ciascuna di esse il Pontefice ne fé dono al Card. Randi, al Marchese Patrizi, all’incisore, ecc. Il tipo del pezzo da quattro soldi in argento però pare fosse unico; in ogni modo, ora non si conosce che l’esemplare della Collezione Marignoli.