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incisori dei conii della moneta napoletana 77

quell’anno. Il volto del giovane sovrano ha un’espressione sorridente ed affabile, ben diversa da quella così triste ed arcigna onde s’impronta l’effigie dei conii posteriori.

La figura, da principio, non è trattata con molta maestria dal giovane Liparolo; quella dell’Arcangelo, sui carlini, è infatti spesso un po’ goffa, ma alcuni degli ultimi conii eseguiti per Ferdinando, sono veramente belli. Quelli del ducatone d’oro, della medaglia trionfale, coniata nel 1486, del ducato d’oro d’Alfonso II sono, certo, lavori di pregio.


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Girolamo Liparolo lavorò anche i suggelli e lo troviamo continuamente menzionato nelle Cedole per pagamenti di suggelli da lui foggiati1. Diamo il disegno di un suggello eseguito nel 1473. (Vedi la Tav. II, n. 2).

Tra le monete di Ferdinando I d’Aragona, due ve n’ha ch’io non credo si possano attribuire a Girolamo Liparolo. (V. Tav. I, n. 3 e 4). La perfezione del profilo, l’eleganza e la franchezza, con cui è delineata la figura dell’Arcangelo, dinotano un artista assai più esperto del Liparolo.

  1. R. C. Sommaria Comuni, 14, f. 334 t. Barone, Le Cedole della Tesoreria Aragonese (Arch. St. Napol., 1884, p. 247), Cedola di Tesoreria, 162, f. 188