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ad alcuni di questi incisori furono commessi lavori importanti di oreficeria a cesello. Il primo incisore di conii, di cui troviamo cenno, è certo Goffredo di Messina1. Trascrivo qui la notizia che lo riguarda, tratta da regio rescritto del 1271 (25 gennaio) dell’Archivio di Napoli2.

“Scriptum est magistris siclariis Messane. Ex parte Goffridi Messane fidelis nostri fuit nobis humiliter supplicatum, ut, cum ipse tanquam persona utilis et sufficiens ab eo tempore, quo cusa fuit nova moneta de mandato nostro in sicla Messane, per magistros siclarios eiusdem sicle statutus fuerit sicut magister scultor cuneorum tam monete, quam regalium et tarenorum qui in eadem sicla necessarii esse videntur, et in eodem servitio nostro nunc moram trahat et sit in antea contracturus, exhiberi sibi solidos consuetos et debitos prò expensis suis, prout in officio predecessores sui, qui fuerunt prò tempore, ecc.„ .

Di lui dunque è il conio dell’Augustale o reale messinese che pubblicai nell’articolo: Monnayage de Charles d’Anjou dans l’Italie méridionale (Tav. III, n. 3) e, secondo si ricava dal documento da noi riferito, tenne l’ufficio di incisore della Zecca messinese, dal 1266 sin oltre il 1271. Però il conio, inciso dal Goffredo, è assai inferiore a quelli eseguiti nell’officina di Barletta, e non possiamo tributare grandi elogi al Goffredo, che si dimostra assai goffo nel profilo.

Di maggiore importanza è, invece, l’orafo Giovanni Fortino, probabilmente brundusino, che dovette eseguire, per alcun tempo, i conii di denari brundusini,

  1. Credo inesatta la supposizione dell’Houillard-Bréholles, che cioè Pagano Balduino, direttore della Zecca brundusina durante la prima metà del XIII secolo, abbia inciso il conio per l’augustale di Federico II.
  2. Reg. Ang., 1272, A. p. 42 a t.