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64 f. ed e. gnecchi


3. Pegione c. s. (gr. 2.570-2.554). — 3a Var. n. 4-6.

D/ – + GALEAZ • VICECOMES • D • MEDIOLANI • & • C Come i precedenti.

R/ — Come i precedenti.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.


4. Pegione (gr. 2.250). — 4a Var. n. 4-6 c. s.

D/ — Come i precedenti. Sopra la biscia un globetto.

R/ – S • AMBROSIV • MEDIOLAN. Come i precedenti.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.

    zione, meglio riuscito forse nel rovescio che non nel dritto; infine il tipo generale della moneta, più rozzo, più grossolano del solito, inducono in questa certezza, che la moneta non è di quell’epoca e va radiata dal numero delle monete di Gian Galeazzo. Né vale la ragione che la moneta fu pubblicata da valenti numismatici, quali il Muratori, l’Argelati, il Giulini, il Litta, ecc. — Comincieremo dall’osservare che l’errore fu commesso in origine dal Muratori, e che tutti gli altri non fecero che riprodurre da lui il disegno e la descrizione di quella moneta. — Poi, come tutti sanno, i nostri vecchi numismatici, se erano valentissimi per quanto riguarda la parte storica ed economica delle monete, non avendo però il mezzo di esaminare a loro agio tante collelezioni pubbliche e private, come avviene al dì d’oggi, e non potendo quindi fare i necessari confronti coi pochi e cattivi esemplari a loro disposizione, non avevano la pratica tecnica indispensabile per distinguere le monete buone dalle false, e conoscere dall’arte l’epoca in cui furono coniate; e così avvenne che tutti, dal più al meno, pubblicarono delle monete false ed inventate, senza emettere su di esse il minimo dubbio.

    Del resto, se fummo prevenuti nel giudicare questa moneta, fummo anche seguiti, e questo è un motivo di più per giustificare ed anzi rendere doverosa e necessaria la rettifica.

    Il Müntz in una recente sua opera (Histoire de l’Art pendant la renaissance: I. Les Primitifs. Paris, 1889, pag. 30), riproduce il disegno di questa moneta, colla dicitura: La première monnaie moderne à effigie. Livre de J. Galéas Visconti. Egli dice che l’uso di porre il ritratto del principe sulle monete fu rimesso in onore da un Visconti, erede d’una razza di Titani, e aggiunge in nota: "Je veux parler de Jean Galéas Visconti, duc de Milan de 1395 à 1402 (livre en argent publiée par les frères Gnecchi). Puis cet usage retombe en désuétude jusque vers le milieu du quinzième siécle.„

    Ora conviene rendere cuique suum e, cancellando per le ragioni esposte questa lira dalle monete di Gian Galeazzo Visconti, sia che la si voglia considerare una restituzione sforzesca, sia che la si voglia ritenere una mistificazione posteriore, l’onore del primato nell’aver messo il ritratto sulle monete della serie milanese, va restituito a Francesco I Sforza.