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monete italiane inedite della raccolta papadopoli 417

scrizione ed al peso di quella pubblicata da L. Tonini e deve essere la stessa trovata nell’orto di S. Marino.


3. Mistura (peso grammi 0,33).

D/ — Nel campo le lettere M L T S poste in croce e divise da punti, il tutto in un cerchio di perline, attorno: + • KAROLVS • DE •
R/ — Nel campo A grande accompagnato da quattro punti in un cerchio di perline, attorno: + • RIMINESIS •

Il diametro è alquanto inferiore a quello indicato nel rozzo disegno del Bullettino, e l’aspetto non corrisponde esattamente all’apprezzamento del Borghesi, ma piuttosto al dubbio da lui espresso che la miglior lega apparente provenisse della primitiva imbiancatura. Forse appena uscita dalle viscere della terra questa monetina fresca di conio sembrava anche di buon argento; ma dopo aver dimorato 40 anni nelle cassette dei medaglieri mostra di essere della solita mistura delle monete inferiori, e quindi nè un bolognino nè un mezzo bolognino, ma bensì un picciolo o mezzo quattrino, simile a quelli di ugual valore usciti dalle zecche della stessa regione.

L’altra moneta è un quattrino di Pandolfo Sigismondo Malatesta (1432-63) e proviene essa pure dalla vendita Borghesi1 dove è indicata colla qualifica d’inedita che non le spetta, perchè pubblicata sino dallo scorso secolo nella seconda dissertazione del Bellini2.

  1. Catalogo Borghesi, n. 1319.
  2. Bellini V., De monetiis italiæ medi ævi hactenus non evulgatis, etc. Altera dissertatio, pag. 12, n. H.