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416 nicolò papadopoli

2. Argento (peso grammi 2,28).

D/ – Croce ed iscrizione simile al n. 9 della tav. XVIII di G. A. Zanetti1.
R/ — Un anellino presso la spalla sinistra del vescovo e in fine dell’iscrizione un punto invece di tre punti.

Taluno forse osserverà che simili minuzie non meritano di essere rilevate, ma siccome lo stesso Zanetti ne tiene conto esatto e suppone che tali piccoli segni possano indicare gli zecchieri e le diverse emissioni, così credo cosa utile e buona dare notizia di quelle varietà che possono completare il suo lavoro, serio e pratico nello stesso tempo.

Delle due monete dei Malatesta già pubblicate, ma delle quali desidero dire poche parole e mostrare un esatto disegno, la più antica appartiene a Carlo Malatesta, erede del padre nella signorìa di Rimini (1384-1429) e comparve al pubblico per la prima volta in una. comunicazione del Dott. Luigi Tonini nel Bullettino di numismatica italiana diretto da A. R. Caucich2. La rinvenne in un suo orto il celebre Bartolomeo Borghesi, il quale così ne scrive: " O che sia di miglior lega, o che abbia conservato la primitiva imbiancatura, si direbbe di puro argento „ e la ritiene simile al denaro d’argento o bolognino di Pandolfo Malatesta dato dal Battaglini al num. 17.

Alla vendita della preziosa raccolta Borghesi, io divenni possessore di una moneta qualificata nel catalogo3 mezzo bolognino che corrisponde alla de-

  1. G. A. Zanetti, Delle monete riminesi. — Nuova Raccolta delle Monete e zecche d’Italia, tomo V, pag. 401, tav. 18, n. 9.
  2. Anno I, 1867, Num. 5, pag. 42, tav. IV, n. i.
  3. Primo Catalogo del Museo Bartolomeo Borghesi. — Monete italiane. Roma, 1879, n. 1311.