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documenti visconteo-sforzeschi, ecc. 373
sui.» Princivalle troviamo confermato nel suo ufficio ancora ai 9 agosto 1487 (Reg. duc. Q. Q., fol. 247). Ed i fratelli Pietro Giorgio e Gerolamo sempre del casato dei Lampugnani ottenevano ai 21 febbraio 1491 la custodia della zecca (Reg. duc. 126 fol., 15 t.). Gerolamo morì nel maggio 1531 e gli succedette nell’impiego, ai 23 di detto mese, Paolo degli Oraboni (Reg. duc., n. 35, fol. 201 t.).

177. — 1454, ottobre 27, Castellazzo. — Lettera del podestà di Castellazzo, Gio. Matteo Ubertarj, al duca di Milano, al proposito di certe corone false [Muoni, La zecca di Milano nel secolo XV, p. 17].

«Per lo facto di una corona falsa» manderà secondo l’ordine ricevuto, Giacomo Tarpone e Francesco Carmelo dal cancelliere Gio. Simonetta. «Ceteram perchè molte de le diete corone false se spendono in queste parte, me n’è capitada una altra ale mane la qual mando a V. S. inclusa in questa, pregando V. S. li voglia provedere perchè in brevi ne sarà tuto pieno il vostro payse.»

178. — 1455, febbraio 4, Milano. — Grida per la quale è vietato di tosare o guastare monete, come pure di fabbricarne, o spenderne di false [Reg. Panig. F, 41].

179. — 1455, marzo 12, Milano. — Decreto che vieta di coniar monete, di tosarle e falsificarle sotto pena contenuta negli ordini [Reg. Panig. E, 84 t. — Trivulziana, Cod. n. 1428, fol. 129 t. — Bellati, Mss. citati].

180. — 1455. — Grida, senza indicazione di mese e giorno, per il corso delle monete [Trivulziana Cod. 1428, fol. 115].

«Primo che li ducati doro chiamati de camera gravi secondo lo campione ordinato se spendano per soldi sexanta octo, quelli de puncto per soldi sexantasette et mezo, quelli de duoi grani per soldi sesantasepte et sic descendendo per cieschaduno grano che calarano uno soldo.
«Item che li ducati ducali et li altri fiorini largi se spendano per soldi sesantaocto et mezo, et non se intendano essere larghi se non sono gravi.