Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
358 | alberto puschi |
Aleramo di Saluzzo; epperò è verisimile che a questo imperatore eglino facessero risalire i privilegi sui quali fondavano le loro pretensioni1. L’origine di questo grosso imitante il tipo del tirolino può forse ricercarsi tra gli anni 1305 e 1310, vale a dire prima della grida emanata da Pavia li 7 novembre 1311 da Enrico VII circa il valore delle monete che correvano allora nelr Italia settentrionale e contro l’abuso delle contraffazioni.
3. — Ivrea.
- D/ – ̯V P — OR — EG — IA Doppia croce come nei precedenti.
- R/ — + FREDERICVS IP/. Aquila con fascia. Pezzi 4.
Due pesano grammi 1.300 e due grammi 1.400 per cadauno.
Questa moneta2, a quanto opina il Promis, sarebbe stata coniata dalla città d’Ivrea nell’epoca che precedette la sua dedizione ai principi di Savoia, 13 13, e nella quale ella protetta dall’imperatore Enrico VII per alcuni anni governossi a repubblica. Il privilegio di zecca le sarebbe stato accordato già prima, o almeno ella pretendeva di averlo ricevuto dall’imperatore Federico Barbarossa, per il quale aveva parteggiato contro la Lega lombarda; da ciò il nome di questo monarca sulle sue monete.
4. — Mantova.
- D/ — DE — I'IA — NT — VA. Croce doppia come nei precedenti.
- R/ – + VIRGILIVS - . Fra le due rosette un piccolo scudo bandato e nel campo aquila con fascie agli omeri.