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348 | alberto puschi |
rito, stimando che il ripostiglio contenesse duemila ed alcune centinaia di monete. Trovai che relativamente esiguo era il numero dei pezzi bene conservati; essendo quelli da me veduti in gran parte guasti per la forte ossidazione favorita dalla natura del terreno, così che difficile era di rilevare tutte le particolarità de’ differenti coni, e molte monete erano coperte da una dura crosta che le rendeva quasi indecifrabili.
Il maggior contingente del deposito, o più esattamente delle monete che ho esaminate, componevasi di grossi matapani di Venezia, preponderanti quelli del doge Pietro Gradenigo, di grossi aquilini di Merano e di grossi carentani o tirolini col nome di Meinardo. Ne do qui un breve prospetto dividendo il materiale in tre gruppi.
I. — Grossi veneziani.
Pezzi 788 e propriamente coi nomi di:
Pietro Ziani. 1205- 1229 | pezzi | 2 |
Jacopo Tiepolo. 1229- 1249. | » | 4 |
Marino Morosini. 1249-1253. | » | 2 |
Ranieri Zeno. 1253- 1268 | » | 34 |
Lorenzo Tiepolo. 1268-1275 | » | 45 |
Jacopo Contarini. 1275-1280 | » | 70 |
Giovanni Dandolo. 1280-1289 | » | 84 |
Pietro Gradenigo. 1289-1311 | » | 510 |
Marino Zorzi. 1311-1312 | » | 3 |
Giovanni Soranzo. 1312-1328 | » | 34 |
II. Monete dei conti del Tirolo.
- a) Grossi aquilini (aguglini grossi, Meraner Adlergroschen). Pezzi 206.
- D/ — + COMES 8 TIROL 8 Aquila semplice spiegata col capo volto a destra.
- R/ — DЄ — MЄ — RA — NO. Grande croce che divide in quattro parti tutto il campo e la leggenda.