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monete d’oro coniate da carlo i d’angiò | 343 |
2. Alla crociata, più volte apparecchiata, contro il Paleologo. Michele Paleologo aveva riacquistato Costantinopoli nel 1267 e l’imperatore Baldovino, profugo, dopo avere inutilmente richiesto l’aiuto di altri principi cattolici, ricorse a Carlo e stabilì con lui i patti per la conquista e la divisione del greco impero. Da tempo apparecchiava dunque Carlo Tarmata, aggravando sempre più i suoi sudditi, quando nel 1274, Gregorio X, per attraversare quegli ambiziosi disegni, tolse, nel concilio di Lione, la scomunica che era stata pronunciata contro il Paleologo. Eletto però papa il francese Martino IV, addì 22 febbraio 1281, questi, intento a promuovere gli interessi dell’angioino, scomunicò di nuovo il Paleologo nel giovedì santo (10 aprile) di quell’anno ed aiutò Carlo ad allearsi con Venezia contro i Greci, e ad accelerare gl’interrotti armamenti per l’anelata impresa d’oriente; ma furono quegli ambiziosi disegni resi vani, questa volta dalla ribellione della Sicilia.
3. Alla crociata di Tunisi. Luigi IX aveva persuaso il fratello a prendere la croce, e questi, per volgere gli eventi a suo profitto, aveva indotto il monarca francese a tentar prima la conquista di Tunisi. In quella sciagurata impresa, come tutti sanno, perde la vita il buon Luigi IX, mentre invece il siculo sovrano, giunto poche ore dopo la morte del fratello, conchiudeva vantaggiosi patti col Tunisino, obbligandolo di nuovo a’ tributi impostigli già dai Normanni e dagli Svevi.
Non credo che queste monete col SERVVS XPIsti sieno state coniate nel 1266 e non lo credo per le seguenti ragioni:
1.° Perchè i ripostigli sembrano confermare l’ipotesi del Blanchard che, cioè, il tareno collo stemma e col K circondato dal nome KAROL/ REX, di fattura