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342 | arturo g. sambon |
SCL • IЄRVS • RЄX, dissi che questa pure pareva incerta e strana, sia perchè la seconda lettera sembrava un Є, sia perchè in nessun documento, nè su moneta o suggello di Carlo d’Angiò, trovavasi il titolo di Gerusalemme posposto a quello di Sicilia e ciò, non solo per vanto del nuovo ed importante acquisto, ma, più ancora, per il sentimento religioso che vi si connetteva.
Ed una religiosa dicitura ci rivelano ora i più completi esemplari del ripostiglio napoletano, dicitura che ci permetterà, credo, di determinare l’epoca di emissione di queste monete.
Confrontando gli esemplari del ripostiglio napoletano, con quello del Museo di Torino è evidente che l’epigrafe deve essere così ricostituita: Karolus SЄRVVS • XPIsti.
Diamo il disegno de’ due esemplari trovati recentemente, completandone l’epigrafe:
[immagine da inserire]
Questa umile espressione di religioso entusiasmo, potrebbe riferirsi egualmente a tre avvenimenti.
I. Alla conquista del regno. Per questa impresa il pontefice aveva bandita la crociata, decretando che chiunque prendeva le armi contro lo scomunicato Manfredi, avrebbe goduto di quegli stessi benefizi e di quelle indulgenze che concedevansi a coloro che combattevano, per il Santo Sepolcro, contro gl’infedeli. E Carlo, campione della Chiesa, intento a cattivarsi sempre più, con espressioni di ossequio e di riconoscenza, l’animo del pontefice, avrebbe potuto coniare nel 1266 questa moneta con tipo religioso.