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della numismatica come scienza autonoma 29

matica più imponente, cioè di quella infinita serie che è quasi un commento meraviglioso alla intera storia dell’Impero; e che ci offre i ritratti di quasi tutti gl’Imperatori, delle Auguste, dei Cesari e degli altri personaggi della famiglia imperiale, mentre celebra nello stesso tempo le guerre, le conquiste, i trionfi, le apoteosi, o eterna le immagini dei templi e degli edifici eretti ovunque dalla potenza del genio romano. Procurerò di dimostrare la straordinaria importanza di quella splendida serie ed il profitto che dallo studio di essa può derivare, non solo all’archeologo ed allo storico (i quali ben ne conoscono il pregio), ma in genere a qualsiasi persona colta.

Alle monete imperiali romane propriamente dette formano seguito le monete bizantine, le quali, se presentano, senza confronto, minor interesse artistico, rimangono tuttavia documenti storici di un’età poco studiata sinora, ma su cui incominciano a rivolgersi con predilezione le ricerche dei dotti.

E per le monete repubblicane, e per le imperiali, e per le bizantine, sarà mia cura d’indicare, oltre alle opere fondamentali dei grandi scienziati, i sussidi bibliografici più convenienti per guidarsi nel maremagno di una classe numismatica in cui le varietà di una stessa moneta s’incontrano talvolta a centinaia, mentre taluna di queste varietà può essere affatto comune e di nessun pregio, tal altra invece può essere rara, tal altra rarissima, e quella varietà che si sta forse per l’appunto esaminando può essere sconosciuta e interamente nuova per la scienza.

Dalla Numismatica antica scendendo alla Numismatica medioevale e moderna, dirò come lo studio delle monete dei tempi di mezzo, trascurato e quasi disdegnato sino al principio dello scorso secolo (mentre già nel Cinquecento si trovano opere intorno alla serie antica, specialmente romana), sia fecondo di