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210 | emilio motta |
59. — 1399-1515. — " Nota del valimento del ducato d’oro in la Città et Contato de Pavia „ [Brambilla, Monete di Pavia, p. 484-486]1.
60. – 1400-1402. — Capitoli per la coniazione di monete nella zecca di Pavia [Argelati, De Monetis, vol. III, p. 59, 60].
- Essendo l’opera dell’Argelati alle mani di qualunque studioso delle numismatica lombarda, si omette la trascrizione dei surriferiti Capitoli. Il Brambilla, Le Monete di Pavia, p. 389 seg., e Ducato Pavese o fiorino d’oro di F. Maria Visconti, p. 29-30, passa a dettagliata indicazione delle singole monete che si dovevano lavorare in quella zecca, dandone anche opportuni ed utili ragguagli. In nota riferisce brani dei vari paragrafi di quei capitoli. Cfr. anche Magenta, Il castello di Pavia, Milano 1883, vol. I, pag. 151, e Carli Gian Rinardo, Opere. Milano 1785, vol. V, p. 36.
61. — 1400, febbraio 21, Milano. — Decreto ducale per la diminuzione del valore delle monete di nuovo stampo, grossi, duodecini e sesini, diretto al Podestà di Cremona [Trivulziana, Cod. 1428, fol., 70 t. — Verci, Storia della Marca Trivigiana, volume XVIII, pag. 14, documento n. MDCCCCLXXVIII].
- «Pristino tempore quo monetas ipsas nostras argenteas stampi novi tam hic, quam Verone fabricari instituimus, primaria omnium ratio nos promovit ut quanto pecuniarum affluentia copia largiori redondaret, tanto negotia hominum cujusvis gradus nobis subditorum in exercicijs Mercantiarum, trafficorum et ceterarum opperationum sicque et intratarum nostrarum proventus comodius ampliarentur, nee aliter quam premeditati fueramus eventum est cujus post modum rei causa per generale decretum, quod opportunas litteras nostras ediximus stabilitatem cursus earundem monetarum usque ad sex annos prox. venturos per universa dictionis nostre loca inmutabiliter duraturam. Exorta