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UN IMPERIALE INEDITO

DELLA ZECCA DI PAVIA



Deve parer strano che alla singolare diligenza del compianto commendatore Camillo Brambilla, esperto in ogni ramo della numismatica, ma datosi di preferenza allo studio delle monete di Pavia, sia sfuggita una monetina riguardante il periodo che il dotto scrittore dichiara importante nella storia numismatica pavese, siccome quello in cui la zecca della nostra città fu definitivamente chiusa1. E ripeto che deve sembrar strano non solo per le diligenti ricerche cui era uso il Brambilla e la nota sua esattezza, ma perchè la monetina di cui vogliamo dire non è rara a trovarsi; nella modestissima raccolta di chi scrive ne esistono quattro ed altre tre nella raccolta Bonetta, certo non troppo facili a leggersi prese isolatamente, forse per la strettezza del dischetto che ha in tutte impedito di far apparire intero il conio, ma che avvicinate tra loro, danno, tanto per il diritto, quanto pel rovescio, le epigrafi intere. Trattasi di un imperiale battuto in Pavia da Francesco Sforza dopo che ebbe il ducato di Milano.

  1. Diciamo definitivamente chiusa, non dovendosi tener conto delle poche monete ossidionali, battute occasionalmente nel memorabile assedio del 1524.