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174 nicolò papadopoli • monete italiane inedite, ecc.

introdotto nella monetazione veneziana con un decreto del Consiglio dei Dieci1 del 15 maggio 1528, per i bisogni degli eserciti, ai quali erano spediti scudi d’oro del sole, che si comperavano a Venezia pagando un aggio, e nel 7 novembre 15302 fu ordinata la battitura dei mezzi scudi. Queste monete, inferiori nel titolo allo zecchino, godevano grande favore in quei tempi e furono coniate col nome di Andrea Gritti e dei successori fino alla caduta della Repubblica, ma in oggi non si conoscono quelle di tutti i dogi, sebbene la fabbricazione non sia stata mai interrotta, ma forse talora molto limitata. Cosi p. es. lo scudo d’oro di Pasquale Cicogna sarebbe ignoto, se non fosse ricordato in alcune tariffe tedesche, perchè non venne mai fatto di incontrarlo effettivo a nessun raccoglitore. Poco a poco però si riempiono i vani e, come furono ritrovati i mezzi ed i quarti di zecchino di quasi tutti i dogi che dovevano averli coniati, così probabilmente col tempo si troveranno le doppie, gli scudi ed i mezzi scudi d’oro, che mancano per avere completa la serie.


3. Oro (peso grani veneti 32 = grammi 1.656).

D/ – Croce gigliata o fiorita: + • PETRVS • LANDO • DVX • VENTR •
R/ — Scudo con entro il leone in soldo: + • SANCTVS • MARCVS VENETVS




  1. R. Archivio di Stato. Consiglio dei X, Comuni, F. 7.
  2. Ivi, F. 12.