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172 | nicolò papadopoli |
Il più antico di questi tre pezzi è un bagattino di mistura di Nicolò Tron (1471-73) colla testa di S. Marco, simile a quelli coniati per la prima volta da Tommaso Mocenigo e continuati poi dai successori, di cui sono rarissimi gli esemplari per tutto il secolo XV. Questa ultima frazione monetaria era destinata verosimilmente ad uno dei dominii della Repubblica Veneta, che non mi riesci di determinare con sicurezza, mancando ogni documento, ma che ho supposto possa essere con molta probabilità il Friuli.
È strano che in un’epoca, nella quale si conservano libri e registri, che contengono le deliberazioni di magistrati, non si trovi alcun decreto che regoli la coniazione della moneta di rame e di mistura, mentre esistono, nei medaglieri, esemplari di quattro tipi diversi di bagattini, uno dei quali assai comune di puro rame, contrariamente alle deliberazioni prese dal Senato ai tempi di Cristoforo Moro, che naturalmente non avrebbero dovuto essere mutate se non per legge.
1. Mistura (peso grani veneti 11 - grammi 0.569).
- D/ — Croce accantonata da quattro bisanti in un cerchio di perline: + • NICOLAVS • TRONO • DVX •
- R/ — Testa di S. Marco con aureola in un cerchio di perline: + • S • MARCVS •
La seconda moneta in ordine di data è una lira di Andrea Vendramin (1476-78) che acquistai alla vendita del marchese Remedi1. Il primo tipo di questa lira, creato ai tempi di Nicolò Tron, fu modificato dopo la sua morte senza alterarne l’intrinseco, avendo i correttori della Promissione ducale tro-
- ↑ Catalogo della Collezione A. Remedi di Sarzana. Milano 1884, n. 2786.