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162 f. ed e. gnecchi

GALEAZZO MARIA SFORZA

5° DUCA DI MILANO.

(1466-1476).


1. Doppio ducato (gr. 6.900). — Var. n. 3.

D/ – (Testina di S. A.) GALEAZ • MA • SF • VICECOMES • DVX • MELI • V • In un circolo perlato, busto corazzato del duca a destra. Testa nuda.
R/ – (Biscia) PAPIE • ANGLE • Q CO • AC • IANVE • DNS • & • C. In un circolo c. s., leone volto a s. col capo chiuso in un cimiero, sul quale la leggenda: ICH HOF (io spero), ripetuta più volte. Il leone è accovacciato in mezzo alle fiamme e sostiene colla zampa destra il tizzone colle secchie. In alto, a destra e a sinistra del cimiero, le lettere GZ M1.
Coll. Bertolotti. Oro R6 L. 300.


2. Ducato (gr. 3.400). — Var. n. 5.

D/ – (Testina) GZ • MA • SF • VICECOMES • DVX • MLI • V • In un circolo, c. s., mezzo busto corazzato del duca a destra. Testa nuda.
  1. Nelle Monete di Milano, descrivendo questo doppio ducato, vi avevamo letto nel motto del rovescio: ich hor (io ascolto); tale ci sembrava osservando i varii esemplari di questa moneta, e tale l’avevano interpretato i nostri predecessori. — Avendo però in seguito veduto tal motto chiaramente miniato sul frontispizio di un libro in pergamena dell’epoca, abbiamo dovuto rettificarlo in: ich hof (io spero). — Osservando poi nuovamente, dietro la scorta della miniatura, la moneta, ci siamo convinti che l’interpretazione generalmente data di r alla lettera finale del motto era dovuta all’appendice della f, la quale, nei caratteri di quest’epoca, partendo dall’alto della trasversale a destra, si prolunga fino in basso, talvolta oltre il livello dell’asta principale, e alla trasversale mediana che partendo a metà dell’asta principale va fino a raggiungere la detta appendice, dando così alla lettera f la vera apparenza di una r. Ecco, ad esempio, una esatta riproduzione di questa lettera: .