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144 f. ed e. gnecchi

6. Bissolo (gr. 0.400). — Inedito. Dopo n. 4.

D/ – + IOHANES: KAROLVS. Biscia, c. s.

R/ – : + : VICECOMES: MLI: &: C. Croce gigliata.

Coll. Gavazzi. Arg. R5. L. 40.

Gavazzi G., Op. e loc. cit., pag. 226, n. 1.

    Questa rettifica, che ci sentiamo in dovere di fare, può avere la sua importanza, anche per la ipotesi che l’amico Gavazzi mette innanzi su questo bissolo, ipotesi che riportiamo qui sotto.

    Resta intanto assodato che i pochi bissoli attribuiti a Giancarlo, e che hanno al rovescio la leggenda mediolanensis, non portano mai nel diritto l’iniziale del nome karolvs, ma dicono semplicemente iohanes vicecos o vicecom. Ciò premesso, ecco quanto osserva il cav. Gavazzi nel citato articolo a proposito di questi bissoli: “.... Mi sembra strano quel Mediolanensis scritto su una moneta di Milano.

    “Uno che sta e comanda in luogo, non ha bisogno di dire donde sia; e in quei tempi, conviene riconoscere che nelle monete si omettevano le parole inutili, e le qualifiche invero vi sono molto precise. Debbo però confessare che l’apparenza del conio è affatto milanese. Il che non vieta anche supporre, o che sia stato fatto in Milano per un milanese avente dominio altrove, o anche imitato dal tipo milanese. Cosa né difficile, né improbabile, né nuova. Per citare un esempio, accennerò a Giovanni da Vignate, il cui grosso e la trillina hanno tutta la caratteristica dei milanesi. In secondo luogo, la mia " bisciola e quella della collezione Verri non portano né il nome intero karolvs, né l’iniziale k in aggiunta a Iohanes.

    “Non saprei perché Giancarlo Visconti, che non si chiama giammai con altro nome in tutte le monete, tanto in compagnia di Estore, che solo, abbia a fare una simile eccezione. Più strana sarebbe per Gio. Maria, che in ogni caso avrebbe dovuto qualificarsi anche Duca. E nemmeno la crederei di Giovanni Visconti Arcivescovo, pel carattere molto diverso delle monete di lui.

    “In qualunque caso però, la parola Mediolanensis mi persuade sempre più che la bisciola apparterrà certamente ad un Giovanni Visconti milanese, ma probabilmente ad altra città che non sia Milano.

    “Ho esposto un dubbio e con un dubbio un quesito. Altri più valenti di me lo sapranno sciogliere. Chi sa che studiandoci sopra non s’abbia a trovare qualche nome o qualche notizia nuova„. Ora poi aggiungeremo che nel bissolo precedente, da noi pubblicato al N. 4, la biscia non e coronata, come si può verificare esaminando quell’esemplare di bellissima conservazione. Tra tutti i bissoli (non solo di Gio. Maria Visconti, che come duca aveva tutto il diritto di coronare la