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58 ercole gnecchi

liane medioevali1; in quella medesima pubblicazione l’autore faceva conoscere tre matapani colla leggenda: HER: Eʒ • CVNR — HER • ʒ • CVR — HENRʒ • CVNR. attribuendoli ad Enrico e Corrado Marchesi di Novello e Millesimo, e quindi probabilmente alla zecca di Ponzone2.

In ogni modo la sola moneta, finora conosciuta, col nome di Ponzone, e quindi di indiscutibile attribuzione, è il matapane pubblicato dal Morel-Fatio, e riprodotto dall’Ambrosoli.

Poco tempo fa ebbi la ventura d’acquistare per la mia collezione una nuova moneta col nome di questa zecca. Dessa è un obolo, ossia metà dell’imperiale piccolo. Eccone la descrizione:

(Peso gr. 0.270).

D/ — In giro + MARCHIO • nel campo, fra un giro di perline e disposte a triangolo, le lettere N • E • S • Nel mezzo un punto.

R/ — + D • PVNCONO • Croce, fra un giro di perline.


Anche quest’obolo, al pari del matapane di Ponzone sopracitato, è moneta anonima e consorziale, non portando il nome de’ suoi autori, ma solo l’indicazione di MARCHIONES. Essa fu dunque battuta da due o più marchesi di quella giurisdizione.

  1. Il ripostiglio di Lurate Abbate. (Riv. It. di Num., Anno I. 1888, png. 18-22).
  2. Domenico Promis, (Monete di zecche italiane inedite o corrette. Mem. III, Torino, 1871; in-4, pag. 38-44, pubblicava due matapani consimili, ma avendo letto su di un esemplare : hen . ʒ . cvrt., lo attribuiva a Cortemiglia.