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bibliografia 509


appartenenti ad una raccolta privata di Budapest, le quali provengono per la massima parte da un ripostiglio scoperto in Rumenia, e spettano a diverse città della Mesia e della Tracia (periodo d’emissione: da Settimio Severo a Filippo).

Dr. B. Pick, Zwei neue Medaillons von Thyateira. (“Due nuovi medaglioni di Tiatira”).

La serie numismatica di questa città della Lidia era già ricca di tipi interessanti, ma i due medaglioni descritti dal Prof. Pick, trovati in Ungheria o nella Slavonia, gettano nuova luce sul culto locale di Tiatira. Secondo l’autore, la divinità che vi si vede rappresentata è “Elio Tirimneo”, ricordato anche in un’iscrizione di Tiatira (Corpus Inscr. Graec., n. 3500), nella quale si accenna al suo sacerdote (ἱερεὺς τοῦ προπάτορος θεοῦ Ἡλίου Πυθίου Ἀπόλλωνος Τυριμναίου). Elio insomma con gli attributi del dio locale Tirimno, cui si allude in un’altra iscrizione di Tiatira, nominandovisi il sacerdote τοῦ προπάτορος θεού Τυρίμνου (C. I. G., n. 3497).

Dr. J. Hampel, Ein Münzfund aus Bregetio. (“Ripostiglio scoperto a Bregetio”).

Aurei di Numeriano e di Diocleziano, denarii di quest’ultimo imperatore e di Costanzo Cloro, medaglioni d’oro, inediti (due), di Massimiano Erculeo, denarii dello stesso e di Galerio Valerio Massimiano.

Dr. Fr. Kenner, Nachtrag zu dem Münzfunde aus Bregetio. (“Appendice al Ripostiglio di Bregetio”).

Altri due medaglioni d’oro, della stessa provenienza, l’uno di Massimiano Erculeo, l’altro di Diocleziano.

M. Bahrfeldt, Ueber die Münzen der römischen Republik in der grossherzoglich badischen Münzsammlung zu Karlsruhe. (“Le monete della Repubblica Romana nella Collezione numismatica granducale badese a Carlsruhe”).

Rassegna delle 500 monete repubblicane romane che appartengono a quella raccolta; qualcuna di esse è notevole per singolarità, come ad esempio un denario di Turpiliano (Petronia), di buono stile, ma con leggenda alterata.

A proposito del denario di M. Sergio Silo (Sergia, Babelon, 1), il Capit. Bahrfeldt osserva che ve ne sono di due conii, i quali si distinguono l’uno dall’altro per la differente grandezza della testa della dea Roma.

L’articolo si chiude con una tabella di contromarche o contrassegni; e coll’elenco delle monete, per ordine alfabetico delle famiglie.