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medaglia in onore di fra domenico da pescia 499

compagni, vi spargevano e frondi e fiori, vi depositavano eletti carmi, lo bagnavano delle loro lagrime, v’imprimevano affettnosi baci e giuravano di mantenerne, fin che loro bastasse la vita, inviolato il culto e la dottrina. E tutti gli anni, al ritorno del farai giorno 23 maggio, la stessa tenera e poetica dimostrazione d’affetto si ripeteva da’ nepoti, che la continuarono por il corso di sopra due secoli1 ".


Dopo le congetture, non irragionevoli, mi pare, che sonosi esposte, a me non resta che dare il facsimile d’una medaglia non senza valore per la storia e pregio per l’arte, avventurato oltre ogni dire, so altri, rifacendosi sull’argomento, varrà a diradare per intero le tenebre, in mezzo alle quali ho cercato di gettare, comò che si voglia, un qualche barlume di luce.

Vicenza, Giugno 1892

  1. Marchese, Scritti varii, vol. I: Il Convento di S. Marco in Firenze, lib. III, pag. 397. Firenze, 1869.