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484 umberto rossi

verse. Il primo è una lettera a lui diretta dal marchese Federico Gonzaga con cui lo sollecitava a consegnare certi conii:


«Jo. Baptista. — Havemo più volte dimandato al Grana nostro maistro de la zeccha che voglia hormai far stampire le monete col David: ne ha sempre conducto in longo, mo’ ne chiarise che è mancato per te, che non l’hai mai finita, donde havemo presa admiratione che sì poco conto tenete de le cose nostre, tanto più che intendemo fate altre stampe per la zeccha di Parma. Dispiacene che preponi altri a noi, però dicemo che mandi subito la predetta stampa de David et che non lassi mancare le altre stampe necessarie alla nostra zeccha et così le aspettamo. Sta sano.

«Da Mantua, xii julij 1523»1.


Giambattista è dunque l’autore della bella moneta col Davide, di cui dò per ora la descrizione:


D/ — FE • II • MAR • MANTVAE • V •

Busto a sinistra.

R/— GLORIAM • AFFERTE • DOMINO •

Davide seduto a sinistra suonando la lira e coronato dalla Vittoria; davanti a lui la fionda e la spada, e sotto il piede sinistro la testa di Golia.


E probabilmente è suo lavoro anche la medaglia con lo stesso soggetto e le stesse iscrizioni pubblicata dal Litta2 e descritta dall’Armand3.

Il Grana nominato nella lettera è il medaglista mantovano Gian Francesco Roberti, che sui primi

  1. Archivio Gonzaga di Mantova. Copialettere del marchese, lib. 227.
  2. Litta, Famiglie celebri d’Italia: Gonzaga, n. 19.
  3. Armand, Les médailleurs italiens, II, 156, 4.