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476 giuseppe ruggero

pel denaro in gr. 0,75. Qui entrano in serie le monetine colla iniziale D del 1751, col peso del minuto di gr. 0,65, seguite da quelle colla sola cifra che danno la media di gr. 0,45.

Finalmente abbiamo quella coniazione continuata dal 1768 al 1797 dei pozzi da denari 4, coll’arme al D/ ed il valore tra due rami al R/, numerosa di esemplari e di leggiere varianti che danno una media di gr. 0,40 pel denaro. Ed infatti l’ordine di emissione in data 19 febbraio 1768 ne fissa il taglio a 192 per libbra, che equivale a gr. 1,649, cioè a 0,412 per denaro.

Questi pesi in continua decrescenza, confermano la precedenza di emissione dei pezzi colla iniziale su quella degli altri colla sola cifra, già indicata dalla minor semplicità di tipo.

Poichè il denarino anepigrafo mi condusse necessariamente a toccare dei suoi multipli da due e da tre, trovo che qui cade opportuno di rilevare una inesattezza incorsa in una importante pubblicazione di pochi anni addietro, quella del Barone Furse1, nella quale viene attribuito a Malta il nostro pezzo da denari tre. E poichè mi piace dare a Cesare ciò che è di Cesare ed al Rizzini ciò che è del Rizzini, dirò che fu per l’appunto questo dotto amico, il Direttore di quel Museo Bresciano che egli imprese ad illustrare con tanto amore, con tanto studio e tanta accuratezza, il quale mi fece avvertito di quell’errore del Furse facile a passare inosservato, essendo fuori del corpo dell’opera. Figura infatti nell’appendice a pag. 394 con altro quattro marche, tutte appartenenti alla raccolta di Mons. Taggiasco, e

  1. Furse E. H. Mémoires numismatiques de l’Ordre Souverain de S. Jean de Jérusalem, Roma II Ed. 1889.