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472 giuseppe ruggero

all’anno 1561, quantunque non si abbia dai documenti conosciuti, il nome del soprastante corrispondente a queste iniziali.

Il nuovo tipo della Vergine è impresso dopo il 1638 anche sui denarini, e la prima volta che se ne ha notizia, è nel catalogo Wellenheim1. In seguito n’ebbi anch’io un esemplare del peso di gr. 0,69 ed a quanto pare di rame puro, che ho descritto e disegnato nelle Tavole2. Non avendo conoscenza di altri esemplari o varianti, sembravami che fossero questi i soli ed ultimi rappresentanti del minuto con leggenda, quando in questi ultimi tempi me ne capitò un altro con tali caratteri da farlo riconoscere per meno antico. Infatti tanto il busto della Vergine quanto le lettere sono più piccole, e le stelle che nei primi sono intercalate nella leggenda, vengono sostituite in questo da semplici punti. Sebbene quest’ultimo si palesi evidentemente meno antico dell’altro, pure non vorrei credere che questa monetina possa aver continuato per molto tempo ancora, considerandone la rarità in confronto di quelle precedenti col castello, e dei denarini anepigrafi dei quali dirò in seguito. In ogni modo è da deplorarsi che manchino i documenti relativi di quest’epoca.

Ma indipendentemente dalla maggiore o minor durata del minuto colla Madonna, questa specie di moneta non ebbe fine con questo tipo, ma si trasmutò in quel denarino senza leggenda già riportato da diversi autori e descritto nelle nostre Tavole3.

  1. Catalogue de la grande Collection de monnaies et méd. de mr. Welzl de Wellenheim. Vienna, 1844-45, n. 2623.
  2. Pag. 164, n. 1563 e Tavola V, n. 50.
  3. Benaven, Le Caissier Italien, Lione, 1787-88: Tav. 126, n. 50. — Descrizione di Genova e del Genovesato, Genova 1846; alla Tavola numismatica annessa n. 57. — Tavole Genovesi n. 2147.