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38 | francesco gnecchi |
è una di quelle che si prestano a svariate interpretazioni e gli eruditi non mancarono di torturarsi intorno ad essa l’ingegno, proponendone parecchie basate sulla storia e sulla genealogia dell’imperatore. Mi guarderò bene dal richiamare tutta la storia di tale disputa, che durò molto tempo come le altre di questo genere, le quali non possono esser risolte se non colla induzione. Non lubet ejus dissidii historia scribere, dice Eckhel; ma, semplicemente riassumendo, accennerò come, dopo d’aver eliminato le interpretazioni meno persuasive, come Augustissimus Augustus, — Augusti Germanus Augustus — Augusti Genitus Augustus e altre simili, i più recenti numismatici, seguendo Eckhel, scelsero come le migliori queste due:
Augustorum Augustus — Augusti Gener Augustus, e si fermarono di preferenza a quest’ultima, che rammenta il matrimonio di Graziano colla figlia di Costanzo II.
In quanto a me, io mi fermerei invece assai più volentieri alla prima, per la ragione che è la più semplice. Bisogna premettere che le leggende delle monete furono incise per essere intese da tutti e quindi anche dal popolo, tanto è vero che la leggenda in discorso è rarissima sulle monete d’oro e d’argento e meno rara invece su quelle di bronzo. Posto tale principio, sembra assai poco naturale che le lettere si debbano dividere a guisa d’indovinello e che il cervello debba lambiccarsi per trovare significati che possano in qualche modo correre colla storia. L’abbreviazione AVGG la troviamo mille volte nelle monete romane e s’è sempre letta per AVGVSTORVM. Perchè dovremmo darvi su questa sola moneta un significato differente dal solito e inteso da tutti?
Certo che la preferenza a tale lettura non la accorderei pel motivo della punteggiatura addotta dal Beauvais, il quale pretende debbasi così leggere e