forse anche a Segesta. A Catania lavorò per parecchi anni e, certo, non è chi ignori il magnifico tetradramma sul cui rovescio la Vittoria reca la tavoletta col nome ΕΥΑΙΝ, a minutissimi caratteri, o la dramma, parimenti firmata colla testa della divinità fluviale ed al rovescio la ninfa sul cigno. Divampata la guerra tra Catania e Siracusa, Eveneto fu costretto rimanere a Catania e non potè far ritorno a Siracusa se non nel 409 a. C., quando, cioè, fu conchiusa la pace fra le due città e, difatti, in quell’anno o a principio del susseguente. Eveneto riappare a Siracusa quale incisore dei conî per la rinnovata monetazione aurea. Intanto tra il 413 e il 412 viene coniato il decadramma e Kimone ne incide il primo conio, dappoichè l’Evans addimostra con efficaci argomenti che il decadramma, coniato già 60 anni innanzi, in occasione del trionfo riportato da Gelone sui Cartaginesi, ricomparve a celebrare altro trionfo siracusano, in seguito alla disfatta degli ateniesi, ed in intima relazione coi nuovi giuochi istituiti allora (18 settembre 412) e detti assinari a perenne ricordo della gola ove ebbe l’ultimo crollo la baldanza ateniese. Giova il ricordare che il prof. Salinas aveva già fatto cenno di un tetradramma commemorativo della vittoria riportata dai Siracusani sulla flotta ateniese, essendo su quel tetradramma espresso il trionfo siracusano mediante una vittoria con aplustre nella destra. Il primo decadramma di Kimone è abbastanza raro. La testa della ninfa Aretusa è a rilievo molto basso ed è tratta evidentemente da un modello ben diverso da quello di cui si servì Kimone per i tipi susseguenti, in cui si compiacque rappresentare la ninfa con tratti severi ed altieri resi più energici da un altissimo rilievo. L’Evans richiama l’attenzione sulla singolare somiglianza che questo secondo tipo del Kimone coniato sino dal 410 a. C. e lo stupendo tetradramma con testa prospiciente (409 a. C.) hanno coi didrammi campani colla testa prospiciente e quelli del periodo di transizione colla testa di profilo. Sono tali i punti di contatto tra questi didrammi e i lavori di Kimone, che l’Evans è indotto a credere sieno da ricercarsi da quelle parti i principii della carriera artistica di Kimone; ed in appoggio di questa sua congettura rintraccia l’operato