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nistro per la guerra, ten. gen. Bertolé Viale; al capo di stato maggiore dell’esercito, ten. gen. Cosenz; ed al ten. gen. Pallavicini, comandante il IX corpo d’esercito (Roma).

Un’altra festa militare è ricordata dalla medaglia seguente:


8. — Diam. mm. 68.

D/ — In alto, stella d’Italia. In giro, ai lati: UMBERTO I — VITTORIO AMEDEO II. Busti accollati a destra dei due sovrani, in uniforme militare, teste nude. Sotto, sorreggendo i busti, lo stemma reale di Savoia, fra due nodi d’amore. Nel campo a sinistra: Johnson. Milano.

R/ — In alto, aquila reale di Savoia, coronata in raggi, spiegata a sinistra; e in quattro righe, nella parte superiore del campo: A MEMORIA CHE IN QUESTO ANNO 1890 — IL REGGIMENTO NIZZA CAVALLERIA – CONTA DUE SECOLI DI VITA SACRATA — Al SUOI RE ED ALLA PATRIA. Nella metà inferiore del campo una carica a sinistra di dragoni Nizza. Nell’esergo, targa accartocciata, sormontata da elmo fra quattro lancie incrociate, e portante le date: 1690 — 1890. Nel campo a sin. Pogliaghi mod.; e a destra: Cappuccio inc.


Di questa medaglia veramente ammirevole, (Tav. V, n. 3) l’idea sommaria della composizione venne data dalla commissione del reggimento Nizza incaricata di provvedere ai festeggiamenti; e venne poi svolta e perfezionata, ed in molti punti modificata dal pittore Pogliaghi, il cui lavoro di modellatura trovò un valentissimo interprete nell’incisore Cappuccio, che la esegui nello stabilimento Johnson, dove venne coniata. L’epigrafe del rovescio fu dettata dal maggiore cav. Galeazzo Sartirana.

Le feste bicentenarie del reggimento Nizza Cavalleria furono celebrate nel maggio in Milano dove il reggimento aveva sede; e fu notevole il Torneo dato dagli ufficiali del reggimento nel teatro alla Scala a beneficio della Croce Rossa pei feriti in guerra.