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tre medaglie in onore di frate giovanni da vicenza 211

un mezzo secolo1, non è sfuggita a Carlo Sutter, un bravo giovane alemanno, che ne dettava con intelletto d’amore e pubblicava nel 1891 un dotto lavoro2. Ma il Magrini, pur citando l’autorità del Calvi, non ne riferisce con tutta esattezza la descrizione: non fa parola cioè delle due figure in piedi, la Discordia e la Guerra, che vi sarebbero rappresentate nel rovescio. Dichiara, invece, fraintendendo, a quanto pare, l’espressione del Calvi, che la donna seduta che ha tra le mani la face arrovesciata, calca col piè la Discordia.

La notizia del Calvi lui ha messo, com’era naturale, nell’animo il desiderio delle indagini, le quali non approdarono però del tutto a buon porto. Ho cercato indarno cioè presso i discendenti di fra Giovanni l’esemplare della medaglia, che doveva possedere, oltre un secolo fa, il conte Lodovico da Schio. Ma non tutto è riuscito a vuoto. Al conte Almerigo da Schio io devo la conoscenza d’una terza medaglia, posseduta dal commendatore Antonio Toaldi, deputato al Parlamento d’Italia. È la medaglia, che io tengo sott’occhio e della quale m’è grato poter dare il fac-simile. Il diametro non è di quarant’otto millimetri, qual è quello della illustrata dal Mazzucchelli e dall’Armand3, ma di soli quarantaquattro. Il diritto reca il busto del celebre frate, volto ugualmente a destra, vestito dell’abito dell’Ordine, cui mento sbarbato e con la testa scoperta e rasa, quasi per intero, all’infuori di

  1. Magrini, Notizie su fra Giovanni da Schio, pag. 51. nota 20. Padova, 1842.
  2. Sutter, Joann von Vicenza, und die italienische Friedensbewegung im Jahre 1233, p. l62, Freiburg i. B., 1891.
  3. Nello scritto su Camillo Mariani coniatore di medaglie è data la dimensione in centimetri. Leggasi invece millimetri. È lo sbaglio, che si ripete per la dimensione di qualche altra medaglia ivi descritta e che vuol esser corretto con la sostituzione di millimetri a centimetri.