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poche osservazioni sul denaro di l. memmi | 181 |
Non sappiamo con certezza se questa colonia fosse fondata da Menesteo, poichè non ci resta nessuna testimonianza diretta; ma possiamo argomentarlo da due passi. L’uno è di Filostrato ed è il seguente: καὶ μὴν καὶ Ἐλληνικοὺς εἶναί φασι τὰ Πάδειρα, καὶ παιδεύεσθαι τὸν ἠμεδαπὸν τρόπον• ἀσπάζεσθαι γοῦν Ἀθηναίους Ἐλλήνων μάλιστα καὶ Μενεσθεῖ τῷ Ἀθηναίων Θύειν1: l’altro passo è tratto dagli Scholia di Tucidide, ove in una enumerazione di varî fondatori di città greche, fra Teucro che andò in Cipro, Filottete che fondò Malachia, Diomede che colonizzò le isole Λιβυρνίδαι, è citato Menesteo che, ὑπὸ τῶν Θησειδῶν (ἐκβληθείς), εἰς Ἱβήριαν (ἀφίκετο)2
Da questi cenni degli scrittori greci intorno al loro eroe Menesteo risulta chiaro, che il culto di Menesteo ateniese dovesse essere diffuso e popolare non solo in Grecia, ma anche nell’Asia Minore, nell’Italia e nella Spagna, e che invece Menesteo troiano, non conosciuto dai greci, divenisse noto solo pel poema di Virgilio. È appunto la diffusione del culto di Menesteo ateniese nei paesi d’occidente, quella su cui poggio la mia congettura, circa la possibilità di uno scambio avvenuto fra i due eroi omonimi, alla quale debbo ricorrere per darmi ragione del tipo del rovescio di questa moneta. La spiegazione di qualche archeologo che riconobbe nella testa del diritto l’imagine di Apollo, supponendo che vi fosse stata impressa per rimembranza di splendidi giuochi apollinei, celebrati dagli antenati di Memmio, è una di quelle solite congetture che non hanno alcun fondamento, a cui spesso si ricorre in mancanza di notizie3. Non meno inesatta è l’altra del Cavedoni, il quale, leggendo in una lettera di Cice-