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vite di illustri numismatici italiani 125

di tre secoli in Sardegna; e quantunque in questo spazio di tempo varie sieno state le vicende da lei sofferte, ora in parte, ora in tutta vi si mantenne costantemente in possesso; finchè nel 1324 ne restò totalmente spogliata dalle armi vittoriose di Giacomo re di Sardegna. Villa di Chiesa fu uno de’ luoghi che fece maggior resistenza, e degli ultimi abbandonati dai Pisani. (V. Tronci, Memorie storiche della città di Pisa, pag. 313). Il sig. Cappellano Ranieri Zucchelli, mio particolare amico ed erudito antiquario, mi ha fatto osservare un istrumento celebrato in Pisa sotto il giorno 5 di gennaio 1314, in cui Bello Alliata ed alcuni di sua famiglia costituiscono procuratore Lippo Alliata, ad esigere da Neri da Riglione, e da Andrea Masucchi commemoranti nel castello di Castro, ovvero nella Villa di Chiesa, tutto quello di cui essi erano loro debitori, e a vendere tutte quelle parti che hanno in argentaria Ville Ecclesie de Sardinia. Se Argentaria significò lo stesso che zecca, può dedursene che prima del 1314 era aperta la Zecca di villa di Chiesa.

Colo Martello figlio del Q. Morgiane Martelli, abitatore della Villa di Chiesa di Sigerro, confessa d’aver ricevuto in prestito da Neri del Q. Bacciomeo da Riglione lire dugento denariorum aquilinorum minutorum. Fatto nella Villa di Chiesa di Sigerro nella ruga, de’ Mercanti sotto di 15 decembre 1315, Indizione XIII, per rogito di Ser Duodo, figlio del Q. Ser Giunta Soldani Notaro, ecc.

Non solo in questo, ma anche in molti altri contratti fatti in Sardegna, si contratta sempre con moneta denariorum aquilinorum minutorum: dal che se ne potrebbe inferire, che queste monete si chiamassero denari aquilini minuti1.



  1. Altre notizie ha il Sig. Ab. Zucchelli per confermar questa zecca.