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aes rude, signatum e grave, ecc. | 59 |
insieme verginale (Virgo = Parthenope) e della fisica fecondità (Venus = Astarte) appunto come nelle monete di Cuma, dove è aggiunto anche il nicchio di Venere Genitrice ed il Cerbero custode dei misteri Cumani (Garrucci, tav. LXXXIII, 22-26 e LXXXIV, 1-4)1.
La connessione religiosa e politica fra Minerva-Roma augurium capiens e la Sibilla Cumana, appena ha bisogno di essere, dopo ciò, rilevata2.
La folgore, tipo principale del triente, è quella vibrata da Giove Fulguratore Capitolino, nei quadrigati urbani e capuani; la stessa folgore, simbolo del sancito foedus romano-campano (Serv. ad Aen. XII, 200), espressa nei quadrilateri visti dal Borghesi (Garrucci, p. 6), quella medesima che stringe fra gli artigli l’aquila volante dell’aes signatum quadrilatero, n. 6, (v. cap. III),
- ↑ Il Cerbero s’incontra per ciò anche nelle monete romano-campane (Garrucci, tav. LXXXVI, 2S). Altri pezzi di aes grave stanti per me in rapporto evidente con le monete di Cuma e con la Sibilla sono:
- a) triente, Garrucci, tav. XLV, 2: D. Sibilla di faccia con capelli ricci serpentini disciolti, cfr. le monete di Napoli (Garrucci, tay. LXXXIV, 28, 24, 81 e le monete di Irina e Fistelia (Garrucci, tav. LXXXIX); B. astro lunare, cfr. l’epiteto Trivia dato da Vergilio alla Sibilla.
- b) quadr., Garrucci, tav. XLV, 3: D. spoglia di mastino: R. testa di verro (?), come nelle monete di Cuma (Garrucci, tav. LXXXIII, 22, 28).
- c) quadrante, Garrucci, tav. XLI, 4: D. astro di Trivia; B. grano di frumento, come nel semisse con la Sibilla (Garrucci, tav. XLI, 2).
- d) quadrante, Garrucci, tav. XLV, 7: D. testa della Sibilla a d. B. testa di Grifo (?), simbolo di Apollo.
- ↑ Per la connessione della Sibilla con Venere vedansi le monete di Napoli con Parthenope; per la connessione della Sibilla con Athena-Parthenos e quindi con Minerva-Roma, vedansi le monete di Cuma (Garrucci, tav. LXXXIII, 27-80). — Ora diventa chiaro tutto ciò che si riferisce alla Pizia (Πειθώ): soprannome di Artemis (Paus, II, 21, 1), sue statue nei templi di Afrodite Pandemos (Paus, 1, 18,6; I, 22,8), e appena si potrà dubitare che l’Arethusa ossia Ortygia (= Artemis-Afrodite), delle monete di Siracusa, come le stesse dee eponimo di città: Terina, Eryx, Catana, Camarina, Pandosia, ecc. non siano tutte forme della stessa dea magna Astartea (cfr. il mio scritto: Dionysos, Eirene e Pluto nel Bull. Ist. 1890, p. 94 segg).