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aes rude, signatum e grave, ecc. 51

A. — Riccio, Poliorama, Napoli, n. 29; Ritschl, Priscae lat. Monum., tav. V1;

B. — Museo Hederwary I, tav. II, n. 422,

riferiti, a cagion del ritrovamento, a Luceria, e recanti i nomi dei duumviri monetali:

VIO • • F • C • MODIO • CN • F •


Nel diritto vediamo la stessa identica testa di Apollo, diademata (A) o laureata (B) degli assi e delle dilitre dei Suessani; e nel rovescio, il cavallo saltellante sormontato dall’astro solare, di cui abbiamo detto di sopra, e che sappiamo più tardi essere stato effettivamente adottato anche da Luceria (periodo trientale), la quale probabilmente lo desunse dalla vicina Arpi (Head, Hist. Num. p. 37, fig. 24),

Ad un’altra emissione straordinaria, posteriore, e forse meglio riferibile a Luceria (?), ma in ogni caso connessa con i tipi della lega monetaria dell’argento di cui dissi a p. 49, nota 19, stanno gli assi, ora anepigrafi ed ora coi nomi dei duumviri monetali:

SE • BABI • • SEXTI


(Garrucci, tav. LXX, 3-4, e LXIII, 2; da once 3 a 7), i quali da un lato presentano la testa d’Apollo, se non Venere (cfr. l’ acconciatui’a ed i lineamenti), e dall’altro il gallo solare, simbolo della lega campano-sannitica suddetta.

  1. Per me ha torto il Garrucci, p. 41, ad espungere questo asse, il quale anzi, tipologicamente, io reputo più sicuro degli altri due.
  2. L’esemplare simile (Garrucci, tav LXIV, 8), acquistato dal Fiorelli per il Museo di Napoli e messo in dubbio dal Garrucci, desta anche a me serio sospetto. Oltre che per il peso troppo forte (gr. 396,50; sistema campaniano ?!), io dubito anche per l’incertezza delle ultime lettere, le quali io credo debbansi leggere CN • F • e non GR • F., come ritenne Garrucci, accusando a torto d’inesattezza il Mommsen.