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aes rude, signatum e grave, ecc. 45

datane dal Garrucci, tav. XXXIII, 2, non ha valore, potendosi spiegare meglio che come iniziale di un epiteto apollineo, quale iniziale della città, o del popolo, o della provincia presso cui tale serie è stata emessa1.

Come Garrucci interpretava Apollo-Soranus, io potrei, a maggior diritto, interpretare semplicemente Apollo-Sol, oppure Apollo-Sabus — Sabinus, che in sostanza ha il medesimo significato di Sol e Soranus (cfr. Preller-Jordan, Griech. Mythol., II, p. 275); e metterei così in armonia l’epiteto apollineo col nome del popolo cui ascrivere il detto asse, cioè i Sabini, Sabatini e Samniti (= Sabnites, e Safineis), sempre il medesimo popolo osco (cfr. Preller-Jordan, op. cit., I, p. 8, nota 1)2. Nel medesimo paese dei Volsci parecchie sono le colonie latine il cui nome comincia da s: Signia, Sora, Setia, Suessa-Pometia, Satricum3; e vedremo ben presto che la s del citato asse a testa diademata di Apollo deve, secondo ogni probabilità, per non dire con certezza, interpretarsi come iniziale appunto di città.

Chiunque abbia famigliare la storia dell’arte greca, e insieme abbia studiato la tipologia delle monete greche ed italo-greche di Pool, Head, Gardner, Imhoof-Blumer, etc., non potrà disconoscere la stretta analogia stilistica esistente fra la testa d’Apollo di origine ellenistica ionico-attica dei nostri assi (tavola XIV, 1)4 e la testa, di Ercole coperta dalla

  1. Per limitarci all’aes grave si confronti: iniziale certa di Luceria; A iniziale certa di Asculum.
  2. Cfr. Varro, L.L., VII, 28; Bücheler, Rh. Mus. XXXIII, p. 489 seg.
  3. Vedasi il catalogo delle colonie latine presso Mommsen-Blacas, III, p. 182 e p. 186, nota 8.
  4. È particolarmente stringente il confronto con il tipo degli stateri tanto diffusi di Lampsaco (dominazione ateniese), esibenti la testa di Apollo-Helios. Lo stile è quasi identico, e per giunta la testa è con-