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508 | c. luppi |
dove più che in altra città d’Italia, quelle discipline erano in fiore. Ivi sotto il magistero di tre uomini straordinari, Girolamo Bianconi, Filippo Schiassi e Giuseppe Mezzofanti, accumulò quel tesoro di cognizioni, che dovevano poi servirgli così bene a conquistare il suo posto accanto a quei sommi. Cinque anni rimase nell’Università dove si perfezionò nel greco leggendo Omero e Pindaro, e imparò l’ebraico commentando le profezie d’Isaia e la Cantica. In tanta intimità di studî il Cavedoni, più che discepolo, divenne in breve l’amico de’ suoi Maestri. All’Università ebbe a compagno l’illustre canonico Samuelli professore d’Ermeneutica e d’Ebraico all’Università di Pisa, che nelle vacanze autunnali recavasi a Bologna a perfezionarsi nelle lingue orientali, e con lui tenne, anche dopo, un’erudita corrispondenza; collaborò col Ferrucci, col conte Giovanni Galvani e col canonico Fabiani sotto la presidenza dello Schiassi alla compilazione del Lessico Morcelliano. Dedicatosi il Cavedoni all’Epigrafia, fece sua palestra il cimitero, dove s’aggirava spesso a studiarvi le bellezze delle affettuose iscrizioni dettate dallo Schiassi. Il Mezzofanti in Bologna pel primo aperse l’adito al Cavedoni alla conoscenza delle antiche medaglie; la lettura poi dell’immortale Doctrina numorum veterum dell’Eckhel avvinse il discepolo indissolubilmente allo studio di quei piccoli ma preziosi monumenti dell’antichità, che divenne poi l’occupazione più geniale e continua degli anni suoi più maturi.
La fama intanto dell’ingegno e della coltura del Cavedoni sempre più si raffermava ed estendeva, talchè, quando il principe Massimiliano d’Este recossi a Bologna a visitare quell’insigne Biblioteca, e manifestò l’intenzione di regalare a Modena la sua ricca ed importante collezione d’antiche monete e medaglie, lo Schiassi e il Mezzofanti presentarono a quel principe il Cavedoni perchè ne fosse eletto custode ed illustratore. Sicchè a 35 anni d’età, il 14 dicembre 1820, il Cavedoni fu nominato Aggiunto alla Biblioteca Ducale e Direttore del Reale Museo; dopo altri 10 anni, Vicebibliotecario con ispeciale incarico della parte numismatica ed antiquaria. Da questo momento dedicossi di tutta lena allo studio delle monete antiche. Nell’arringo numis-