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monete italiane inedite nella coll. brambilla 467

della lega, tenendone anche eguale il peso. Ciò doveva verificarsi circa la metà del secolo XV, alla qual’epoca corrisponde la forma caratteristica delle lettere, che vediamo scolpite nel nostro Sestino, ove fra altre la lettera C è chiusa e semilunata.

Amo infine rilevare come l’attribuzione che era da me fatta a Giovanni da Vico di un quattrino di Viterbo, pubblicato nel 18701, appoggiavasi, oltreché alla lettera P, affatto estranea alla leggenda di quella moneta quanto al luogo cui apparteneva, anche ad altro elemento importantissimo quale era fornito dalle testine d’aquila ripetute nel giro, ed affatto particolari al Prefetto di Roma.

Trovai singolare la disposizione della leggenda al diritto di questo sestino, e volontieri lo pubblico anche per l’opportuno confronto con quello già edito e di diverso stampo.

  1. Altre annotazioni numismatiche. Pavia 1870, tav. II, n. 5.