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quindi di denari 4.23 (grammi 6.350) la mezza lira, e di denari 2.11 1/2 (grammi 3.176) il quarto. Vi erano poi altri pezzi a comodo del minuto commercio di lega diversa, e di peso in corrispondenza variato, dei quali non occorre parlare, in quanto estranei al presente studio.

Possessore anch’io di ottimo esemplare di quel bellissimo, e non comune pezzo, che è la lira d’argento battuta a Casale coi busti accollati al diritto ed il NON IMPROVIDIS al rovescio, per effetto delle già accennate disposizioni, vi ho posto vicino altro pezzo pur lavorato per Margherita Paleologa e Guglielmo Gonzaga nel 1563, e che ora vado per abbondanza a descrivere, sebbene il disegno che ne presento sia per sé di facile lettura ed interpretazione. Al diritto nel campo sta il monte Olimpo cui sovrastano la parola FIDES ed una corona. In giro da destra + MARgarita ET • GVLielmus DVCes MANTuae MAR . chiones MONTis FErrati. Al rovescio: Figura di vescovo sedente di prospetto col pastorale nella mano sinistra e la destra alzata in atto di benedire. All’asta del pastorale si unisce un ramo di palme. In giro da destra: Sanctus EVASIus CASALENSIS • All’esergo 1563.

Il Promis, dopo aver descritta la lira di Casale e la sua metà, avvertiva di non conoscere esemplare del dodicesimo di scudo, o quarto della lira o soldi cinque che, secondo l’ordine di battitura approvato dal Senato di Casale l’8 giugno 1662, ed esistente nell’Archivio di Stato in Torino, doveva avere da una parte una testa di santo vescovo mitrato colle parole Sanctus Evasius vescovo di Casale, e dall’altra il monte Olimpo, impresa dei duchi di Mantova. Questa moneta, si aggiungeva dovesse essere nel peso la metà, ed allo stesso titolo della mezza lira.

La moneta che ho descritto e produco, vera-