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monete italiane inedite nella coll. brambilla 435

II.

Forte-bianco di Giovanni Giacomo Paleologo

(1418-1445).



Le angustie che a causa dì continuate questioni coi vicini Duchi di Savoia e di Milano tennero agitatissimo il non breve periodo di tempo in cui Gian-Giacomo Paleologo, figlio di Teodoro II Marchese di Monferrato, tenne il dominio delle terre a lui soggette, furono causa di molta decadenza economica e tale da escludere la possibilità di un ben attivo ed abbondante lavoro della moneta. Rilevava simile fatto l’illustre Domenico Promis trattando nella sua Memoria terza sulle monete del Piemonte1, appunto di quelle dei Paleologhi del Monferrato, dolendosi di non poter produrre per Gian Giacomo più di due pezzi, un grosso bianco cioè, ed un quarto di grosso. Né altro pezzo qualsiasi per detto Marchese aggiunse il Promis ai due ora accennati, pur non poche, di Monferrato, nuovamente pubblicandone nel 18712. Cosi pure nessun pezzo di Gian-Giacomo ebbero a render pubblico il Maggiora-Vergano, ed il dotto


  1. Torino, 1858.
  2. Miscellanea di Storia Italiana. Vol. XII. Torino.