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aes rude, signatum e grave, ecc. 29

io non posso che dare un saggio molto incompleto; ma sono nella convinzione d’essere sulla buona strada. Questa strada me l’ha aperta il connubio dell’archeologia dell’arte con la numismatica tipologica, la metrologia, la religione e la mitologia italica (ved. la nota n. 27) e la storia. Sottopongo questo saggio alla ponderazione ed alla critica dei dotti, domandando venia, ove, in materia cosi vasta, nuova e complessa, trattata in tanta brevità di tempo, mi fosse per avventura sfuggita qualche inesattezza, la quale non potrà tuttavia alterare la sostanza delle mie osservazioni.




CAPITOLO I.

Il ripostiglio della Bruna1.

osservazioni preliminari.


La scoperta di questo ripostiglio si fece casualmente nella primavera del 1890 presso la Bruna2, nel comune di Castel Ritaldi, a pochi passi dal fosso Tatarena, quasi a centro fra Spoleto, Trevi e Todi, nel cuore dunque dell’Umbria.

Un contadino, zappando la terra, s’imbattè dapprima nel quadrilatero tav. IV-V, il quale infatti pre-

  1. Mentre si stampava il presente scritto, venne pubblicato nei Rendiconti della R. Accademia dei Lincei (Vol. VI, fasc. 12, pag. 851) una brevissima Nota intorno a questo ripostiglio, altrettanto magra quanto piena di inesattezze.
  2. La Bruna, distante circa 11 chilometri da Spoleto, è un piccolo posto, con una chiesa ed una osteria, il quale si trova segnato sulla carta topografica militare.