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378 | ercole gnecchi |
Incominciando dalla prima, di attribuzione sicura, eccone la descrizione:
- Peso gr. 3,420.
- D/ — In un quadrato ornato di fregi, in quattro righe: MON • ORD - IAC • MAND - INF • MAC — R C CO V • I • P •
- R/ — VIRTVS • VNITA • FORTIOR • EST •
Guerriero armato e galeato volto a destra. Tiene nella destra impugnata la spada e nella sinistra un fascio di spighe. Nel campo, ai suoi lati, la data 16 — 23
Il peso di questo ducato è un poco inferiore a quello del ducato olandese che doveva essere di gr. 3.493 (Vedi, nota 1). Il titolo poi, giudicato all’assaggio della pietra, non raggiunge neppure i 700 millesimi di fino ed è quindi ben lontano da quello della moneta imitata, la quale, come nei ducati di Ungheria e di Germania, conteneva 983 millesimi di fino.
In questa moneta il Mandelli non copiò cosi servilmente, come nel tallero, la moneta prototipa. Il dritto si presenta all’occhio perfettamente uguale a quello della moneta imitata, ma dopo le parole MON • ORD, che, al pari delle altre MON • AVR, troviamo spesso sul ducato olandese, seguono in modo abbastanza chiaro, il nome e i titoli del Mandelli. IAC(obi) MAN(delli) INF(erioris) MAC(hanei) R(egalis) C(uriae) CO(mitis) V(icarii) I(mperii) P(erpetui).
La rappresentazione del rovescio è uguale a