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366 giuseppe ruggero

dite1 è descritta una prova di scudo in rame, collo stemma al diritto e la Madonna al rovescio, colla data del 1605, di mediocre conservazione, del quale riparlerò in seguito.

La nuova moneta, che qui sopra ho disegnato, è una contraffazione del tallero del Brabante.

D/MO • NO • ALOY •• CARF (sic) • DVX • SAB

Mezza figura di guerriero sopra lo scudo del leone rampante.

R/ • CONFIDENS • DNO • NON • MOVETVR •

Leone rampante.

Peso Gr. 25,36. — Buona conservazione. !

Fa parte della collezione del Dott. Arcari Segretario Generale dell’Ufficio Prov. di Cremona, il quale cortesemente mi invitò a pubblicarla.

Se è una vera contraffazione per il tipo, è invece una delle più spudorate falsificazioni per il metallo. A primo aspetto mi parve quasi migliore delle solite contraffazioni di scudi e talleri, tanto che io rimasi sorpreso di trovare una simile moneta con titolo apparentemente alto, uscita da una zecca che in quell’epoca era scaduta d’assai. Poi, guardandola meglio, mi avvidi che la superficie non era omogenea, ma pareva ricoperta in diversi punti da una foglia più chiara e lucente. Assaggiata al tocco, si dimostrò d’argento in quei tratti dove persisteva la sottile fodera, mentre la lega biancastra del corpo della moneta non dava segno alcuno di quel metallo.

Non risultava sino ad oggi, che io mi sappia, che il Caraffa avesse coniato da solo: ma d’altronde era facile di supporlo, essendogli rimasto il Ducato

  1. Catalogo della Collezione Rossi. Roma, 1880, n. 4587.