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i "cavalli" di ferdinando i d'aragona, re di napoli 343

Varianti. — Le varietà di questo conio non sono cosi numerose come quelle dei due antecedenti. Eccone alcune: 1) R/.EQVITAS • REG •••• NI • — 2) R/.EQVITAS • REGNI ••••


BRINDISI.


La zecca di questa città aveva già coniato monete di oro, d’argento, di rame e di biglione pei Normanni, gli Svevi e gli Angioini. Nel 1278 cessò il conio dell’oro, avendo determinato Carlo d’Angiò che si coniasse solo nella zecca di Napoli; continuò però il conio della moneta erosa, sotto il primo Carlo, Carlo II, Roberto, ecc. e perciò, d’allora in poi, vien detta sempre nei documenti parva sicla Brudusii.

Brindisi fu tra le poche città che ostinatamente resistettero ai francesi nel 1495. A memoria di tanta fedeltà, Ferdinando II le concesse il conio di cavalli, colla lusinghiera epigrafe: BRVNDVSINA FIDELITAS • Ho le seguenti varietà del cavallo di Ferdinando I d’Aragona:

Cavallo.

D/. – FERRANDVS • • • REX •

Busto con corona radiata a destra.

R/. — — EQVITAS • REGNI •

Cavallo a destra. Sopra, rosa. Dinnanzi, colonna sormontata da corona. All’ esergo o T o

Rame, Coll. Sambon.
D/. – FER — RANDVS REX •

Busto a destra.

R/. – EQVITAS • REGNI •
Cavallo gradiente a destra; sopra, rosa; dinnanzi, una colonna con corona. All’esergo T fra due rosette.
Rame, Coll. Sambon.
R/. – La colonna è posta fra due globetti.
Rame, Coll. Sambon.