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276 | notizie varie |
Monete romane d’oro in Mesopotamia. — Nella grande pianura che si stende a mezzogiorno della città di Mardin, a circa quaranta chilometri da questa sorge un monticello artificiale, ed è sopra questo che nel maggio dell’anno scorso si trovò una quantità straordinaria di monete d’oro. Ben presto se ne accorse il governo e intervenne impossessandosi di circa otto chilogrammi tra monete e verghe d’oro. Una buona quantità di monete in mano di privati venne venduta a meno del valore dell’oro, pure di non consegnarle al governo, il quale aveva già incarcerato parecchi dei detentori, e buona parte sventuramente venne fusa. — Dalle poche che, insieme a queste notizie, avute a mezzo della Missione
italiana di Mardin, ci pervennero nelle mani, vediamo che si tratta di aurei dell’alto impero. Le prime sono di Vespasiano, le ultime di Commodo, le prime assai consunte, le ultime a fior di conio, e sembrerebbe quindi che al tempo di quest’ultimo debba attribuirsi il seppellimento del tesoro, il quale, per essere cosi ingente, non può ritenersi che una cassa militare.
Alle monete di conio evidentemente romano sono frammisti due aurei di Antonino (R/ temporvm felicitas, due cornucopie) di tipo barbaro e prodotti da due conii differenti.
Un piccolo ripostiglio di monete d’ oro a Clusone. — Verso la fine dello scorso anno 1890, un muratore, eseguendo delle riparazioni in una casa di Clusone, (Prov. di Bergamo), trovò nel vano di un vecchio muro un piccolo sacchetto in pelle contenente 37 monete d’oro. Esse sono di data piuttosto recente (1612 al 1768), e non hanno grande importanza numismatica. Può però sempre riuscire interessante la notizia di un ripostiglio quando lo si ha intatto, e se ne conosce la località. Il piccolo tesoretto poi, di cui parlo, ha questo di singolare, che, sopra 37 monete d’oro, rappresenta ben 34 tipi e varietà diverse di monete d’ Italia, di Francia, di Austria, dei Paesi Bassi, della Spagna e dell’America. Io potei avere tutte quelle monete sott’occhio, ed eccone qui una descrizione sommaria: