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vuolsi pensare, all’Armand. S’egli non l’ha illustrata, fu forse perchè non la credette lavoro del secolo XVI. Chi ne ha parlato da oltre cento e cinquantanni e ne ha fatto riprodurre anche le forme, fu il Mazzucchelli, il quale, senza toccare nemmeno di Freius, il Forlì delle Gallie, onde usciva il poeta, accenna a non so quale contesa tra’ Vicentini e Forlivesi, che nel Gallo vantavano e gli uni e gli altri un loro concittadino. Il dotto Bresciano ignorava però da qual punzone uscisse il lavoro: sospettava soltanto ch’esso fosse ispirazione de’ Vicentini, e lo qualificava una sfacciata impostura! La medaglia, del resto, ch’io tengo sott’occhio in un esemplare in gesso, custodito nel Museo Civico di Vicenza, ha il diametro di quarantasette millimetri. Sta scolpito, nel diritto, il busto del poeta, volto a sinistra, con la testa scoperta capelli e barba corti e crespi. Leggevisi all’ingiro: — CORNELIVS • GALLVS • VICENT • — Il rovescio, privo di leggenda, reca uno strumento musicale, che dal Mazzucchelli si qualifica per una lira, ma che ha forma piuttosto di liuto e poggia sovra un rotolo di papiro, o di pergamena1.


Altro lavoro del Mariani è la medaglia in onore di Quinto Remio Palemone, ond’erano adorni, già tempo, i due musei, de’ Gualdo2 in Vicenza e del Mazzucchelli in Brescia. Il suo diametro, come appare dall’esemplare riprodotto nel Museo Mazzucchelliano, è di centimetri cinquant’uno. Il busto di Palemone, raffigurato nel diritto, ha la faccia volta a destra. I capelli e il pizzo al mento

  1. Musaeum Mazzucchellianum, Tom. I, pag. 16, tav. III, n. 9. Venetiis, 1761.
  2. Idem, Tom. I, pag. 38, tav. VI, n. 6. Venetiis, 1761.